martedì 1 maggio 2007

L'ESECUTORE DEGLI ORDINI

Far vivere dei personaggi è qualcosa che adoro: persarli, vederli con gli occhi della mente, sentire che sono veri.
Diego Ventura è un personaggio che ho creato per un esercizio del Centro sperimentale di cinematografia.
Questo è l'inizio della sua avventura...
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"Il piano è fin troppo semplice” pensa Diego Ventura quando Antonio Moreno lo convoca per affidargli un nuovo lavoretto. Gli “altri” si occuperanno di tenere a bada gli Africani, durante l’incursione al ristorante somalo, mentre Diego dovrà mirare dritto alla testa del capo di quella banda male assortita, un tale dall’aria sudicia che si fa chiamare Aniello. Se questo è davvero il suo nome, Diego non lo sa, e nemmeno gli interessa. Antonio gli assicura che Aniello ci sarà, in quel ristorante, e Diego non ha bisogno di sapere altro. Il gruppo di Belmonte è abbastanza leggero, saranno in quattro lui compreso, ma la novità è che il figlio di Moreno sarà accompagnato da un vecchio affiliato e da un nuovo arrivato, un certo Valerio. Appena vede Valerio, nella testa di Diego scatta una molla: il suo istinto e la sua prima impressione di una persona o di una situazione lo tradiscono raramente, e Diego – senza sapere neanche lui da che cosa gli derivi quella sensazione – sa che quel ragazzo è dotato di un carisma non indifferente. Ma non c’è tempo per pensare, bisogna agire. L’incursione non va esattamente come Antonio Moreno aveva predetto, c’è una mischia, molti spari di pistola, tavoli divelti e utilizzati come protezioni. Aniello non c’è, dannazione. Diego fredda un certo numero di avversari, la sua mira è infallibile, e mentre scarica la sua pistola coglie con la coda dell’occhio un movimento: Valerio si prende una pallottola di striscio per buttare a terra Giovanni, che si sta comportando da pazzo, e salvargli la vita. La maggior parte degli Africani sono in una pozza di sangue, ma la cosa più saggia che il gruppo di Belmonte può fare è ritirarsi. Diego afferra il braccio ancora sano di Valerio, gli fa segno di venire fuori da quell’inferno di colpi.

A Diego non piace lavorare così, le informazioni sbagliate fanno perdere tempo e, spesso, la vita. Eppure a Moreno non importa di averli quasi mandati al macello. Dopo un po’ lo convoca di nuovo. “Questa volta è sicuro” gli dice senza aggiungere altro: nel loro mondo non esistono scuse per le istruzioni sbagliate, tanto meno da parte di Antonio. Altra azione contro gli Africani, altro giro, altro regalo. Valerio è guarito dalla ferita superficiale, partecipa anche lui, insieme a Giovanni e a un altro. Ufficialmente, il compito di Diego è sempre lo stesso: fare fuori Aniello. Concretamente, questa missione è un’altra roulette russa, e Diego ne ha anche un po’ abbastanza. Questa volta succede qualcosa di imprevedibile però, gli spari provengono dagli Africani, ma anche dalle proprie fila. Valerio spara a Giovanni Moreno. Diego ha visto tutto perfettamente. In un secondo mille domande folgorano la sua mente, ma lui ha già capito chi è veramente Valerio. Valerio è il nuovo leader. Diego si rende conto che l’altro di Belmonte ha visto tutto, mira al suo petto, un centro perfetto. Diego e Valerio si allontanano da lì, tra loro si è appena creata una tacita alleanza.

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